La storica Compagnia Italiana di Operette (63 anni di attività) conclude la stagione invernale 2016/2017 al Teatro Politeama Pratese con due repliche dello spumeggiante spettacolo “Al Cavallino Bianco” (Musica: R. Benatzky – R. Stolz. Librettista: H. Muller – E. Charll-R.Gilbert. 1°ma Esecuzione: Berlino Großes Schauspielhaus, 8 novembre 1930).
Per il nuovo allestimento dell’operetta entra a far parte dell’organico in qualità di regista e coreografo Gianfranco Vergoni, drammaturgo, ballerino, attore, regista e coreografo con una lunga esperienza nel mondo del musical, moltissimi allestimenti con la Compagnia della Rancia, al fianco di Saverio Marconi e Fabrizio Angelini. Un altro importante ingresso è quello di Loris Danesi che ne ha curato i costumi”, mentre la Direzione musicale è affidata al M° Maurizio Bogliolo.
Lo spettacolo, che ripropone in una chiave originale, frizzante e ritmata, la celebre operetta, è interpretato da un brillante cast artistico: la coppia vincente Victor Carlo Vitale (primo attore) e Silvia Santoro (prima attrice), l’attore Claudio Pinto, il tenore Massimiliano Costantino, la soprano-attrice Irene Geninatti, gli attori-cantanti Simone Pavesio, Mattia Rosellini e Nicola Vivaldi, e le ballerine Monica Emmi, Giulia Pennati, Giada Lucarini, e Silvia Di Pierro. Dopo un attento e scrupoloso casting la compagnia è lieta di dare il benvenuto come new entry agli attori-cantanti Riccardò Ciabò, Riccardo Sarti, all’attrice-cantante Giulia Mattarucco ed alle ballerine Raffaella Siani e Sara Marchetti.
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Note di regia:
Un’ostessa austriaca, un primo cameriere appassionato e pasticcione, uno stravagante figlio di papà, un collerico industrialotto con la sua seducente figliola, un aitante avvocato italiano, una fanciulla romantica e complessata, un professore scroccone, un secondo cameriere vispo e birbante, un lago di montagna e perfino l’Arciduca Francesco Giuseppe… cosa chiedere di più a un gioiello del divertimento musicale? Forse… un’iniezione di dinamismo e vigore. La mia idea di regia è stata quella di infondere nell’operetta i ritmi del musical, da me assimilati in 25 anni di pratica. Forte dell’entusiasmo e della disponibilità di una compagine militaresca di artisti a tutto tondo, ho voluto mettere le ali al Cavallino, e nella nostra versione la sua innata vivacità vola libera e senza freni, in una giostra di invenzioni che non lasciano spazio alla noia o alla prevedibilità. Buon divertimento!
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