Mercoledì 15 marzo 2017, alle 20.30, il Teatro Ca’ Foscari presenta Mio Eroe di e con Giuliana Musso. Regia Giuliana Musso, con la complicità di Alberto Rizzi. Scene e assistenza Tiziana De Mario. Musiche eseguite da Andrea Musto. Direzione tecnica Claudio “Poldo” Parrino. Foto Adriano Ferrara. Organizzazione Miriam Paschini. Produzione La Corte Ospitale.
Il tema generale è la guerra contemporanea, il soggetto è ispirato alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (2001- 2014), la voce è quella delle loro madri.
Le madri testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra, in tempo di pace.
Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, prende però forza e si fa spazio un discorso etico e politico. In Mio Eroe, la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi puntuali sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana.
Il dolore delle madri può superare la retorica militaristica che ci impedisce di ragionare sulla guerra quando siamo difronte al feretro coperto dal tricolore e affonda con la forza dei sentimenti in una più autentica ricerca di verità. In queste testimonianze femminili il tema della pace e il tema della maternità risuonano per quello che ancora sono: pubblicamente venerati e segretamente dileggiati.
Solo alla fine del monologo sarà forse visibile, come una filigrana in controluce, che la voce delle madri piangenti è la voce della razionalità umana.
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Giuliana Musso, classe 1970, vicentina d’origine e udinese d’adozione. Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica 2005, è tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. Una poetica che caratterizza tutti i suoi lavori: una prima trilogia sui “fondamentali” della vita, Nati in casa, Sexmachine e Tanti Saluti (nascita, sesso e morte), e poi un impegnativo viaggio nella distruttività del sistema patriarcale con La città ha fondamenta sopra un misfatto (ispirato a Medea.Voci di Christa Wolf), La Fabbrica dei preti (sulla vita e la formazione nei seminari italiani prima del Concilio Vat. II) e Mio Eroe (la guerra contemporanea nelle voci di madri di militari caduti in Afghanistan). Dal 2008 la sua “casa” artistica è La Corte Ospitale, Rubiera (RE).
Scrive Giuliana Musso: «Ho il desiderio di un teatro che ci guardi negli occhi e che ci ascolti, di una drammaturgia che nasca dall’indagine e trasferisca sulla scena la testimonianza di chi vive. So di condividere questo desiderio con molti altri artisti che resistono spontaneamente alla seduzione dell’autoreferenzialità per arrendersi con gioia a un teatro che ama osservare più di quanto ami farsi osservare. Diamoci occasioni per spostare il baricentro: dal virtuosismo al contenuto, dal grande teatro a una comunità che si riunisce».
Ci fa piacere ricordare che La città ha fondamenta sopra un misfatto è andato in scena per la prima volta, in forma di studio, al Teatro Ca’ Foscari, dove ha inaugurato la stagione 2010/2011, il 22 ottobre 2010.
I biglietti si acquistano mercoledì 15 marzo dalle 17.00 alle 20.00, presso la biglietteria del Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, Dorsoduro 2137.
Si consiglia vivamente la prenotazione all’indirizzo biglietteria.teatrocafoscari@unive.it