A grande richiesta, dopo il sensazionale successo dello scorso anno, Emmanuel Pahud “il re dei flautisti” torna sabato 11 marzo alle 17.30 alla IUC, in duo col pianista Eric Le Sage (Aula Magna della Sapienza, Città Universitaria, Palazzo del Rettorato, Piazzale Aldo Moro 5).
La carriera di Pahud è contrassegnata dalla varietà del repertorio (che spazia dal barocco alla musica contemporanea, passando per il jazz) e dall’attesa che circonda ogni sua esibizione. Oggi suona nel mondo intero ed è ospite dei più grandi festival e delle principali orchestre (London Philharmonic, NHK Symphomy di Tokyo, Orchestre Philharmonique de Radio France e ancora le orchestre di Copenhagen, Olso, Helsinki, Montecarlo, Baltimora, Bruxelles, Barcellona, Monaco di Baviera, ecc.). I suoi cd hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi come CD of the Year di Classica Magazine,”Diapason d’Or, Record Academy Award del Giappone e ben sei Echo Klassik Awards.
Nato in Svizzera, Emmanuel Pahud ha iniziato giovanissimo gli studi musicali a Roma e li ha conclusi a Parigi con il grande Aurèle Nicolet. È stato lanciato giovanissimo dalla vittoria al prestigioso concorso di Ginevra (quello, per intendersi, che in campo pianistico ha laureato Arturo Benedetti Michelangeli e Martha Argerich) e da lì ebbe inizio la sua fenomenale carriera in ambito solistico, cameristico ed orchestrale. Nel 1993 è stato scelto come primo flauto solista dei Berliner Philharmoniker, allora diretti da Claudio Abbado: aveva ventitre anni ed era il più giovane membro della regina delle orchestre. Ancora oggi ricopre quel ruolo, cui afffianca un’intensa attività di solista in tutto il mondo, senza trascurare il suo appassionato interesse per l’insegnamento, che lo ha spinto a fisssare un incontro con gli studenti del Conservatorio romano nelle poche ore che si fermerà nella nostra città.
Eric Le Sage è uno dei più interessanti pianisti francesi della nuova generazione, acclamato per il suo elegante gusto musicale. E’ stato invitato come solista da molte prestigiose orchestre, quali Los Angeles Philharmonic, NHK Symphony Orchestra di Tokyo e Orchestre Philharmonique de Radio France, e collabora con Armin Jordan, Sir Simon Rattle e altri grandi direttori.
Nel programma del concerto figura l’unica opera di Schubert per flauto e pianoforte, l’Introduzione e variazioni “Trockne Blumen” (“Fiori appassiti”): il titolo deriva dall’omonimo Lied dello stesso Schubert, ma il tono dolente di quella melodia si scioglie nella piacevolezza e scorrevolezza di queste variazioni. Degli altri tre brani in programma, la Sonata in do maggiore K 296 di Mozart e la Sonata in fa maggiore di Mendelssohn erano state concepite originariamente per il violino e i Phantasiestücke op. 73 di Schumann per il clarinetto. Tutti e tre sono stati arrangiati per il flauto dallo stesso Pahud: si può essere certi che, affidati alla magia del suo flauto, non solamente non perderanno nulla delle versioni originali, ma anzi acquisteranno un timbro ancora più seducente. Sono prodigi che riescono solo al re dei flautisti!
———
BIGLIETTI:
Interi: da 15 euro a 25 euro
Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro
———
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
Istituzione Universitaria dei Concerti
tel. 06 3610051-2 – fax: 06 36001511
www.concertiiuc.it – botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it