Il ritorno del fuoriclasse Maxim Vengerov a distanza di 20 anni, un Don Giovanni in salsa jazz anni Venti secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, la danza dei Momix e la musica contemporanea: sono alcuni degli appuntamenti che arricchiscono il ricco cartellone 2017/2018 dell’Accademia Filarmonica Romana che si rinnova pur restando fedele a sé stessa confermando di essere una “realtà poliedrica e frammentata” come ribadisce con orgoglio il Presidena Paolo Baratta, e propone una ricca offerta multiculturale fra danza e musica dislocata in diversi luoghi, il teatro Argentina, il Teatro Olimpico e la Sala Casella, solcando percorsi già ampiamente consolidati e puntando su grandi ritorni.
Fra le novità più interessanti, il debutto in prima italiana del Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, produzione dell’Accademia Filarmonica Romana e del Festival Les Nuits de Fourvière di Lione in scena al Teatro Olimpico dal 9 novembre al 26 novembre.
“Un’operazione molto diversa rispetto alla Carmen, ma che tuttavia resta un esempio di come possa convivere l’integrazione in un momento del genere” conferma il regista Andrea Renzi.
Ambientato in una sorta di sala da ballo, un Cotton Club Anni Venti verte sull’erotismo e la seduzione che girano intorno alle figura di don Giovanni che sarà interpretato da Petra Magoni un gentiluomo androgino e sfuggente capace di sedurre l’intera orchestra.
“Per me è un onore collaborare con una realtà che seguo come spettatore da oltre 15 anni. L’idea di partenza è stato di affidare il ruolo di don Giovanni a una donna dettaglio che diventa immediatamente il motore della drammaturgia regalando nuova forza all’eros che si scatena con don Giovanni” spiega Renzi, regista insieme a Mario Tronco. Accanto a Petra Magoni – Don Giovanni, e ai musicisti dell’Orchestra, ci saranno anche Mama Marjas (la Carmen secondo dell’Orchestra di Piazza Vittorio), Hersi Matmuja, Evandro Dos Reis, Omar Lopez Valle, Houcine Ataa.
La stagione 2017/2018 si snoda però attraverso la doppia apertura di ottobre che coincide con il concerto di Gabriele Carcano, il 15 ottobre in Sala Casella che inaugura la prosecuzione della seconda parte del ciclo Beethovenklavier, l’integrale delle Sonate di Beethoven coordinate da Andrea Lucchesini (dal 15 ottobre al 17 dicembre, la domenica pomeriggio ore 17.30) in Sala Casella) e con la danza (dal 17 ottobre) al Teatro Olimpico per W Momix Forever di Moses Pendleton con i celebri ballerini-illusionisti in uno spettacolo che si muove fra novità e repertorio consolidato, passato e futuro.
Saranno i Momix ad aprire l’ottava edizione del Festival Internazionale della Danza di Roma, in collaborazione con il Teatro Olimpico che prosegue con due classici della coreografia italiana, la Carmen di Amedeo Amodio, prodotta da Daniele Cipriani Entertainment, con Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Vienna (8 – 10 marzo,) Mediterranea di Mauro Bigonzetti (10 e 11 marzo) con 20 danzatori solisti della Daniele Cipriani Entertainment.
Più folkloristici i successivi appuntamenti, Notte Tzigana con i danzatori del Zigana Clan accompagnati dai musicisti dell’Orchestra Tzigana di Budapest (17 e 18 aprile), omaggio alla danza e alla musica dei gitani e in chiusura il flamenco di Pastora Galván (il 19 e il 20 aprile).
Prestigiosissima la rassegna di musica da camera e i grandi solisti al Teatro Argentina, un ciclo di sette concerti (il giovedì alle ore 21) che si chiude il 12 aprile con lo straordinario talento del violinista Maxim Vengerov (assente alla Filarmonica dal 1997) impegnato nel repertorio per violino e pianoforte di Brahms insieme al pianista Roustem Saitkoulov.
Il percorso però si apre il 25 gennaio con la rarità barocca di La sete di Christo (1683) oratorio di Bernardo Pasquini che sarà interpretato dal Concerto Romano diretto da Alessandro Quarta.
“Mi dedico soprattutto alla riscoperta della tradizione rinascimentale barocca, soprattutto romana e del repertorio sconosciuto – spiega Quarta – la sete di Cristo è un esempio di Passione italiana e romana, una contemplazione a cinque personaggi della passione di Cristo”.
Fra gli appuntamenti da non perdere, il recital della pianista Katia Buniatishvili (il 15 febbraio) all’insegna di Brahms, Liszt, Čajkovskij e Stravinskij e il concerto di Sol Gabetta e del pianista Bertrand Chamayou con un programma dedicato a Brahms e Šostakovič.
Non manca neppure il debutto all’Argentina del jazzista Enrico Pieranunzi impegnato in un inedito incontro con Domenico Scarlatti (il 1 febbraio) per la rilettura, fra suggestioni e improvvisazioni, delle Sonate del musicista napoletano, l’ensemble barocco con il Concerto de’ Cavalieri (8 febbraio) con un repertorio tutto barocco che include anche Händel, Peppe Servillo e la Roma Sinfonietta, diretta da Fabio Maestri, con l’Histoire du soldat di Stravinskij (8 marzo). Appuntamento speciale con Focus Baudelaire, un progetto di cinque concerti (dall’11 al 22 marzo) sulla lettura integrale de I fiori del male di Baudelaire interpretate dal poeta e francesista Nicola Muschitiello e accompagnate dal pianista Roberto Prosseda con Liszt, Chopin, Beethoven.
Fra i cinquanta appuntamenti proposti nella nuova stagione, anche la Prospettiva Debussy, sei concerti, in Sala Casella a valorizzare l’offerta musicale della domenica pomeriggio, dedicati alle composizioni pianistiche e cameristiche in occasione del centenario della morte del compositore francese, realizzati in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Torna la musica contemporanea anche con Costellazione K, omaggio della Filarmonica Romana ai novant’anni di György Kurtág, in programma alla Sala Casella mercoledì 13 dicembre con musiche di Eötvös, Sáry, Skempton, Ligeti, Hosokawa, ma anche la terza edizione di Assol sei concerti dislocati in Sala Casella e nella Sala Affreschi della Casina Vagnuzzi (il venerdì, dal 9 febbraio al 20 aprile alle ore ore 19) che vedranno come protagonisti i giovani solisti di Imago Sonora, ensemble in residenza della Filarmonica per la musica contemporanea.
Saranno quattro gli appuntamenti, da gennaio ad aprile) dedicati alla rassegna Il jazz e i suoi strumenti (la domenica alle ore 18) che saranno introdotti da Adriano Mazzoletti e saranno dedicati alla batteria (con Roberto Gatto), al sassofono (con Maurizio Giammarco), alla fisarmonica (con Maurizio Giammarco), al contrabbasso (con Gianni Coscia).
Sempre diversi i tipi di abbonamento che partono da 50 euro, disponibili in diverse combinazioni(Beethovenklavier, Tutto Argentina, Argentina Vivace, Argentina Allegro, Focus Baudelaire) fino all’intera stagione, info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org, programma e info in dettaglio su www.filarmonicaromana.org.