Si chiude con un doppio debutto e una prima esecuzione italiana la stagione 2016-2017 di Specchi nel tempo, la rassegna di concerti sinfonici curata dal Maestro Giorgio Battistelli nell’appuntamento di giovedì 1 giugno (alle 20.30) al Teatro dell’Opera di Roma.
Per il quinto e ultimo concerto della rassegna, il Maestro Battistelli ha scelto un programma all’insegna di Mozart, Ravel, Widmann, nuovo ponte ideale fra tre compositori, uno classico, uno del Novecento storico e uno contemporaneo.
Sale per la prima volta sul podio del Costanzi, con il palco collocato al centro della platea per un inedito effetto visivo e acustico, il Maestro Peter Rundel, tedesco, violinista, che ha debuttato come direttore d’orchestra nel 1987: specialista del repertorio contemporaneo, dal 1999 è stato uno dei principali direttori della Royal Philharmonic Orchestra of Flanders.
Debutta al Costanzi accanto all’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, anche il clarinettista Jörg Widmann, artista dai molteplici ed eclettici talenti che ha studiato composizione con Henze, Goebbels e Rihm, è stato artista in residence al Festival di Salisburgo, al Festival di Lucerna dedicandosi con passione alla musica da camera: e a Roma sarà impegnato proprio nella duplice veste di clarinetto solista e di compositore.
Proposte nella serata, le sue Dubairische Tänze (per ensamble) composte nel 2009 e mai eseguite in Italia fino a questo momento: la genesi di questo pezzo nasce dalla ricerca delle proprie radici e dei luoghi che ci sono familiari e coincide con il soggiorno di un mese di Widmann a Dubai.
Sarà anche per questo che musicalmente le Dubairische Tänze, nella loro freschezza appaiono tanto più musicalmente vicine alla natìa Baviera di Widmann che non alle influenze di Dubai: quel che è certo è che saranno messe in parallelo alle Sechs ländlerische Tänze KV 606 di Mozart.
Widmann però sarà impegnato come solista anche nel meraviglioso Concerto per clarinetto e orchestra K 622 di Mozart, suono limpido d cristallino, scritto per il clarinettista Anton Stadler nel 1791, nell’ultimo anno di vita del compositore di Salisburgo che sarebbe morto nell’arco di pochi mesi.
A concludere il ponte fra mondi musicali diversi, per epoca e linguaggi, la suite per orchestra di Daphnis et Chloé di Ravel, considerata da Stravinskij “una delle opere più belle della musica francese” nonostante le difficoltà che accompagnarono la genesi del balletto.
Introduce il concerto il filosofo Stefano Catucci, posto unico a 20 euro e per i giovani 10 euro. Info su operaroma.it.