Secondo appuntamento del Summer Musical Festival organizzato dalla Bernstein School of Musical (BSMT) di Bologna, Crazy for you registra due serate da tutto esaurito.
Nel 1992 Ken Ludwig firma il libretto di un nuovo avvincente musical riadattando parte di Girl Crazy, uno dei precedenti lavori dei compositori George e Ira Gershwin e così nasce Crazy for you. Atmosfere anni ’30 riportano indietro nel tempo, in una Broadway fumosa dove il giovane Bobby (interpretato dalla guest star Manuel Frattini), banchiere con il sogno di diventare un famoso ballerino, si ritrova a fare i conti con una madre che lo vorrebbe tutto il giorno in giacca e cravatta e una fidanzata che fa pressione per il matrimonio. Con la speranza di allontanarlo da lustrini e palcoscenici, la madre spedisce il povero ragazzo in missione per conto della banca in un paesino sperduto del Nevada, ma i piani non vanno come previsto: Bobby si ritrova a dirigere un teatro dismesso nella speranza di salvarlo dal fallimento grazie all’aiuto di un’intraprendente ragazza di nome Polly, di cui si innamorerà perdutamente.
Pieno di umorismo e sfaccettature, il personaggio di Bobby viene egregiamente interpretato dal fuoriclasse del musical italiano Manuel Frattini, che dimostra essere ancora un ottimo performer, sempre capace di reinventarsi e stare al gioco di un ruolo molto diverso da quelli da lui interpretati in passato. Al suo fianco una promettente Matilde Pellegri, che regge con ottima presenza scenica e prestanza canora la responsabilità di affiancare la star dello spettacolo.
Scenografie essenziali e funzionali alla messa in scena (non aiutate molto dal disegno luci) fanno da cornice alle splendide coreografie di Gillian Elizabeth Bruce, donando allo show il giusto “sprizzo” di comicità voluto dalla regia di Mauro Simone, che rende brillanti alcuni momenti scatenando applausi e risate in platea. Un plauso speciale a tutti i performer della BSMT, perfettamente in grado di reggere ritmi e interpretazioni degne di una messinscena nazionale e se vogliamo anche internazionale. Molto ben curati soprattutto i quadri coreografici a passo di tip tap, dove l’ensemble da il meglio di sé in precisione e coesione e in cui brilla, una volta di più, l’eclettico Manuel Frattini.