Concluso il ciclo delle nove Sinfonie di Beethoven, la Stagione estiva de laVerdi volta pagina, vola Oltreatlantico e punta dritto al jazz, raccontandone la storia in musica.
Dalle prime espressioni della musica afro-americana, dal rag e il New Orleans alle nuove tendenze, passando per le numerose e multiformi contaminazioni. Alessandro Cerino, poliedrico compositore e strumentista napoletano, è l’ideatore del complesso e articolato progetto, dal titolo “C’era molte volte il jazz”, in grado di offrire in 6 appuntamenti consecutivi (dal 23 luglio al 10 agosto) un mosaico completo e appassionante della storia di un genere che ormai attraversa tre secoli. Ogni concerto sarà introdotto da Cerino stesso e preceduto o corredato da ascolti o filmati d’epoca.
Ospiti dell’Auditorium di Milano professionisti di levatura internazionale: oltre a Cerino e al suo gruppo, la rassegna porterà gli All Stars di Paolo Tomelleri, l’Emanuele Cisi Quartet, il Dilene Ferraz–Sergio Lavia Ensemble, il Daniela Panetta Quartet.
Vale la pena di ricordare che il 31 gennaio 1917 la Original Dixieland Jass Band entra negli studi della Columbia per registrare Livery Stable Blues, la prima incisione assoluta di musica jazz: nel 2017 ricorrono 100 anni da quello storico avvenimento.
“Ci sono molti modi di raccontare una storia che ormai ha circa 150 anni, attraverso i protagonisti, le tendenze musicali, gli stili, le evoluzioni degli strumenti – spiega Cerino -. Ho individuato diversi metodi di narrazione, che saranno adottati per raccontare questa meravigliosa avventura. Il motivo per cui abbiamo pensato alla rassegna è che nel 2017 ricorrono i 100 della prima registrazione di jazz, ad opera di Nick La Rocca, con il brano Livery Stable Blues. Aneddoti, filmati, fotografie e contributi audio saranno presenti ogni sera per ciascuno dei concerti, per meglio illustrare la narrazione. Ma soprattutto saranno i musicisti a farci ripercorrere i punti fondamentali del jazz.
“Inoltre, un’ora prima di ogni concerto, alle ore 19.30, in largo Mahler, davanti all’Auditorium di Milano, il trio di Sebastiano “Bubba” Sempio, darà vita a una jam session nel perfetto spirito del jazz di strada, alla quale il solista di turno si unirà brevemente prima di dare inizio alla serata musicale all’interno dell’Auditorium stesso”.
Non è tutto. La rassegna sarà accompagnata da due manifestazioni collaterali. La prima è un concorso fotografico, dal titolo “MostraMI il Jazz”, ideato da Alessandro Cerino, in collaborazione con la fotografa Fabiana Toppia Nervi: aprirà la possibilità a professionisti ed amatori di ogni età di inviare fotografie a tema jazz, via email, all’indirizzo mostramiiljazz@gmail.com fino al 22 luglio, il giorno che precede il primo concerto.
Di tutte le foto inviate ne saranno scelte 20 da una giuria composta, oltre a Nervi e Cerino, dal giornalista giornalista Mimmo Di Marzio, dal fotografo Giovanni Hänninen e da Ruben Jais, direttore artistico de laVerdi. Dal 23 luglio in poi, le 20 foto scelte saranno disponibili sull’apposita pagina Facebook de la Verdi e potranno essere votate da chiuque fino alla mezzanotte dell’8 agosto, due giorni prima dell’ultimo concerto della rassegna. I like si sommeranno al voto della giuria, le cui scelte potrebbero dunque essere ribaltate dal favore del pubblico (regolamento pubblicato sul sito www.laverdi,org). Le 6 foto finaliste saranno presentate al pubblico all’ultimo concerto del 10 agosto mentre le tre vincitrici daranno diritto agli autori a partecipare una mostra collettiva, in data da stabilire, nel 2018, nell’area esposizioni dell’Auditorium.
Un a vera e propria chicca sarà la mostra fotografica di Roberto Polillo: per tutta la durata della rassegna, il Foyer della Galleria dell’Auditorium di Milano ospiterà i ritratti dei grandi protagonisti della musica afro-americana, realizzati dal figlio del celebre critico Arrigo Polillo, considerato uno dei maggiori fotografi di musica jazz.
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Ecco, di seguito, il programma di “C’era tante volte il jazz”, concerto per concerto:
Domenica 23 luglio (ore 20.30)
LE ORIGINI DEL JAZZ
Paolo Tomelleri All Stars
In carrozza! Si parte: Storyville-New York. Fermata intermedia: New
Orleans. 1850-1930: Le origini del jazz, il ragtime pianistico, il blues e lo spiritual, New Orleans, Swing, Boogie Woogie.
Siamo agli albori del jazz: due tendenze musicali opposte, una nera e una bianca prendono piede nell’America di fine ‘800 per poi cominciare a incontrarsi e a fondersi al principio del’900. Nascono così nel 1910 e 1920 il New Orleans e il Dixieland, ma sarà poi negli anni’ 30 che esploderà lo Swing, grande espressione del jazz con lo stile straight piano e boogie woogie pianistico da un lato, i grandi interpreti come Lester Young, Coleman Hawkins o Benny Carter dall’altro e le grandi Big Band di Duke Ellington e Count Basie da un altro ancora. Paolo Tomelleri, Emilio Soana e Rudy Migliardi (questi ultimi due baluardi dell’orchestra jazz ritmico-sinfonica sin dagli anni ’50) fanno parte della storia del jazz italiano che, in quanto tali, quegli anni li hanno vissuti in prima persona.
Formazione: Paolo Tomelleri, clarinetto e sax tenore; Emilio Soana, tromba; Rudy Migliardi, trombone e tuba; Fabrizio Bernasconi, pianoforte; Marco Mistrangelo, contrabbasso; Tony Arco, batteria, Irene Natale, voce.
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Giovedì 27 luglio (ore 20.30)
BIRD, UN VOLO VERSO L’INFINITO
Alessandro Cerino quintet
1940: Bird (Charlie Parker) & il Bebop. Dizzy Gillespie, Bud Powell, Fats Navarro, Max Roach
Con Charlie Parker il jazz smette di essere musica di intrattenimento, sganciandosi dal concetto di compiacere i bianchi. Il Bebop è forse la prima vera espressione di pura arte musicale che il jazz esprime. A “Bird” e ai suoi compagni, Dizzy, Bud, Fats, si fa risalire l’inizio del jazz moderno. Alessandro Cerino ha fortemente vissuto e assimilato quest’epoca collaborando a lungo, fra l’altro, con Tony Scott il primo vero clarinettista di Be Bop che aveva iniziato la sua carriera suonando con Carlie Parker!
Formazione: Sandro Cerino, sax alto, clarinetto basso, flauto, arrangiamenti; Sergio Orlandi, tromba; Claudio Angeleri, pianoforte; Sandro Massazza, contrabbasso; Stefano Bertoli, batteria.
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Domenica 30 luglio (ore 20.30)
TRANE, UN TRENO VERSO IL FUTURO
Emanuele Cisi Quartet
1950: John Coltrane e l’Hard Bo.
Dopo la rivoluzione del Bebop arriva John Coltrane: probabilmente il personaggio più spirituale e che maggiormente ha vissuto la propria arte nel profondo della sua quotidianità e della massima espressione musicale. Il fraseggio si fa più articolato e complesso e si fanno sentire le contaminazioni dell’Africa e dell’India.
Contemporaneamente il sassofonista Stan Getz (ma non solo) incontra Antonio Carlos Jobim e il samba brasiliano dando vita al jazz samba. Emanuele Cisi è uno dei più grandi sassofoni tenori europei, che ha assimilato nel profondo il fraseggio e la sonorità coltraniana, facendone un punto di partenza. È un musicista vero e sincero che vive nel profondo la sua musica senza ostentazioni, con grande rapporto di forma e contenuto.
Formazione: Emanuele Cisi, sax tenore e soprano; Andrea Rea, pianoforte; Marco Micheli, contrabbasso; Luca Santaniello, batteria.
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Giovedì 3 agosto (ore 20.30)
IN PRINCIPIO ERA LA VOCE
Daniela Panetta Quartet
Arrangiamenti di Sandro Cerino e Daniela Panetta
Storia della prima espressione artistica di jazz: la voce, dalle origini ai giorni nostri
Il Jazz fonda le sue origini proprio nello strumento voce. La voce è stata la prima espressione del Jazz, prima che agli schiavi delle piantagioni di cotone fosse permesso di acquistare e possedere strumenti. Dal canto libero, dal blues di Bessie Smith a Billie Holiday ancora oggi commovente e profonda ispirazione dei cantanti moderni, a Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, pioniere del Bop; Betty Carter, Jon Hendriks, Sheila Jordan, Carmen McRae: voci che hanno ispirato l’espressività degli strumentisti e al tempo stesso hanno emulato il fraseggio e l’agilità degli strumenti musicali. Vedremo anche i gruppi musicali come il trio Lambert-Hendricks-Ross o i contemporanei Manatthan Transfert senza tralasciare il nostro – all’epoca avanguardista – Quartetto Cetra. Daniela Panetta, una delle più interessanti e attive cantanti contemporanee, didatta e formatrice di insegnanti di canto, collaboratrice di Michelle Hendricks (figlia di Jon), ci condurrà attraverso la storia e gli stili della voce nel Jazz, grazie anche alla voce ospite di Ermanno Principe.
Formazione: Daniela Panetta, voce; Fabrizio Bernasconi, pianoforte; Roberto Piccolo, contrabbasso, Massimo Pintori, batteria; ospiti: Sandro Cerino, sax, flauto e clarinetto basso; Ermanno Principe, voce.
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Domenica 6 agosto (ore 20.30)
…E IL SAMBA SBARCÒ IN USA
Dilene Ferraz-Sergio Lavia Ensemble,
Arrangiamenti di Sandro Cerino
1960: l’influenza della musica latina sul Jazz: Samba, Bossanova, Calypso.
Una formazione speciale costruita intorno al famoso duo latino: Dilene Ferraz (voce), brasiliana, e Sergio Lavia (chitarra) argentino, sono due raffinati musicisti che non solo mantengono la vera tradizione brasiliana, ma rappresentano anche la contemporaneità della musica latina. Per l’occasione, Alessandro Cerino (da sempre appassionato e conoscitore della musica latina) ha organizzato un nutrito gruppo di musicisti latino-americani e italiani, con speciali arrangiamenti da lui curati. Un concerto per appassionati e per orecchie comuni che non potranno evitare di essere contagiati dai ritmi e dalle armonie della musica latina.
Formazione: Dilene Ferraz, voce e flauto; Sergio Lavia, chitarra; Sandro Cerino, flauti e sassofoni; Daniele Moretto, tromba e flicorno; Gilberto Tarocco, sax baritono, clarinetto basso, flauto in sol; Cesar Moreno, pianoforte; Tito Mangialaio, basso; Marquinho Babboo, percussioni; Sebastiano Bubba Sempio, batteria.
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Giovedì 10 agosto (ore 20.30)
…E OGGI?
Alessandro Cerino Ensemble
1970-2017: Il jazz contemporaneo, le influenze della musica classica, del rock, della musica indiana, della musica etnica.
Dopo Coltrane, il Jazz da un lato continua a sviluppare e ramificare il linguaggio sempre più moderno, dall’altro diventa musica di espressione dei tempi e di sintesi delle culture con cui viene a contatto. Il Jazz Rock, le influenze indiane, il free jazz: Miles, Ravi Shankar, John McLaughin, Ornette Coleman, John Coltrane; il Jazz oggi: progressive, fusion, electric, acoustic: Michel Brecker, Herbie Hanckok, Chick Corea e oltre…
Fomazione: Alessandro Cerino, sax alto e soprano, clarinetto basso, flauto e flauto basso, arrangiamenti, direzione; Daniele Moretto, tromba e flicorno; Gilberto Tarocco, sax baritono e clarinetto basso; Martino Vercesi, chitarra elettrica e classica; Ermanno Novali, pianoforte e piano Fender; Luca Dell’Anna, pianoforte e tastiere; Ares Tavolazzi, contrabbasso e basso elettrico; Tony Arco, batteria, Sebastiano Bubba Sempio, percussioni. Tavolazzi, insieme a Demetrio Stratos, è uno dei fondatori del gruppo degli Area.
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(Biglietti: euro 25,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it).