da Euripide
testo e regia di Emma Dante
musiche e canti Fratelli Mancuso
personaggi e interpreti Elena Borgogni (Medea), Carmine Maringola (Giasone – Mariarca), Salvatore D’Onofrio (Creonte – Giuseppina), Sandro Maria Campagna (Messaggero – Caterina), Roberto Galbo (Rosetta), Davide Celona (Mimma)
coro Fratelli Mancuso
luci Marcello D’Agostino
fonica Gabriele Gugliara
produzione Compagnia Sud Costa Occidentale (Palermo)
organizzazione Aldo Miguel Grompone (Roma)
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Il 1 agosto, alle ore 21, nel giardino di Palazzo Venezia, la rassegna “Il Giardino Ritrovato” ospiterà “Verso Medea”, la riscrittura da Euripide di Emma Dante, regista e drammaturga tra le più apprezzate dal pubblico e dalla critica, che ci regala un viaggio alla scoperta di Medea, accompagnati da musiche e canti dei Fratelli Mancuso.
Il “Giardino Ritrovato” è promosso e organizzato dal Polo Museale del Lazio nel più ampio ambito di “ARTCITY Estate 2017 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio“. Il Polo, diretto da Edith Gabrielli, è l’Ufficio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che gestisce 43 fra musei e luoghi di cultura situati a Roma e nel Lazio. “ARTCITY Estate 2017 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio“, è un progetto organico di iniziative culturali. Nato nei musei e per i musei, ARTCITY unisce sotto un ombrello comune oltre 100 iniziative di arte, architettura, letteratura, musica, teatro, danza e audiovisivo. Il programma di ARTCITY coprirà l’intera estate 2017, dal 20 maggio al 21 settembre.
La scelta della rassegna di quest’anno, curata dal direttore del Museo di Palazzo Venezia Sonia Martone e da Anna Selvi, direttore dell’ufficio per il teatro e per la danza del Polo Museale del Lazio, con la collaborazione di Davide Latella, punta sulla dimensione internazionale e sulla commistione tra diversi registri espressivi oltre che un occhio attento all’infanzia e adolescenza. È nella direzione di una classicità rivitalizzata da una estetica contemporanea che si è inteso realizzare questa seconda edizione di eventi artistici. Nomi di indiscusso prestigio a livello europeo e mondiale si affacciano sul palcoscenico dei Giardini portando alla conoscenza dello spettatore le loro opere più preziose che sono state già insignite di premi da parte della critica e del pubblico. Ogni sera, lo spettatore potrà sintonizzarsi con “un’opera d’arte in movimento”, che attraverso i diversi linguaggi – danza, parola, musica, video – ha l’ambizione di portare una consapevolezza maggiore sulla nostra epoca, dialogando con la tradizione e offrendo una salda grammatica dei sentimenti.
«Medea compie un viaggio che è un’opera d’amore: la sua natura si plasma e si nutre della sua sofferenza. Sceglie la colpa! La sua storia lo esige, la sua indole. È una barbara che non riconosce altra autorità se non quella del proprio istinto, per questo si attacca disperatamente al concetto di libertà. Per lei è rassicurante pensare di essere libera, di poter scegliere il proprio destino, di poterlo fare e disfare con le proprie mani. La sua appartenenza a un gruppo familiare o di classe o di nazione o di religione limita la sua presunta libertà, perché Medea si sente straniera ovunque. La sua tragedia consiste nella difficoltà di mantenere coscienti le sue pulsioni primitive, lottando disperatamente perché non si trasformino in regole da rispettare.
La diversità di Medea ha a che fare col travaglio del parto, con la sua fertilità devastante e rigogliosa, con la sua innata capacità di generare e di perpetuare la specie in un paese abitato soltanto da un popolo maschile inadatto a sviluppare il seme. Giasone l’abbandona incinta e si fa re di una città sterile. Il vero delitto con cui Medea punirà Corinto sarà negargli i figli, partorendo aborti come eredi, decidendo a monte il destino di una città nella quale senza di lei è impossibile perpetuare la specie.
Immagino un viaggio intorno alla figura di Medea attorniata da uomini che sono le donne di Corinto. Immagino questi uomini che sognano pance gravide, vagiti di neonati, coccarde e corredi di figli attesi. Immagino l’allestimento di questo spettacolo in un luogo pieno di grazia e di senso, dove l’atmosfera del teatro stesso rilevi la drammaticità della storia. Dove a riempire bastano un canto e un silenzio. Dove la parola di Medea riecheggi forte e chiara. I fratelli Mancuso canteranno l’amore e l’odio. Il travaglio è in atto: Medea sgrava la sua tragedia».
Emma Dante
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INFO
Palazzo Venezia, Via del Plebiscito 118
Orario spettacolo ore 21.00
Nei giorni di spettacolo Palazzo Venezia sarà visitabile anche dalle 19.00 alle 23.30
Biglietti: intero 10€, ridotto 5€
Il biglietto del Museo comprende l’accesso allo spettacolo fino a esaurimento dei posti disponibili
Biglietto unico, consente la visita anche di Castel Sant’Angelo con validità 3 giorni: Intero 14€, ridotto 7€
Ciclo di conversazioni “Il nuovo nell’antico”: ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
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DOVE ACQUISTARE
Biglietteria di Palazzo Venezia: dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.00; nei giorni di spettacolo anche dalle 19.00 alle 22.30
Acquisto presso tutti i punti vendita Ticketone
Acquisto online: www.gebart.it