Dopo il grande successo degli scorsi anni, anche quest’anno la Comunità Ebraica di Roma promuove e organizza il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica, alla sua decima edizione e curato da Marco Panella, Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, che si svolgerà dal 9 al 13 settembre nel Quartiere Ebraico, coinvolgendo l’intera Comunità Ebraica e tutta la zona del Portico d’Ottavia. Location principali: il Palazzo della Cultura, sede della scuola ebraica, il Museo Ebraico e i Giardini del Tempio.
L’edizione 2017 segna il decennale del Festival e, nel proseguire il percorso di riflessione e sguardo culturale, sociale e filosofico sul cambiamento e sull’innovazione scientifica e tecnologica, ha scelto come tematica Earth.Life beyond, con un ricco panel di ospiti che saranno chiamati a sviluppare l’argomento Terra in tutte le sue più ampie accezioni: Terra come identità, come viaggio e come ritorno, Terra come ambiente da conservare e trasmettere al futuro, Terra come risorse e Terra come modello di sviluppo. Interventi e riflessioni dedicate a comprendere come la spinta dell’innovazione scientifica e tecnologica, nell’andare a delineare nuovi modelli di sostenibilità, agisca come agente acceleratore del futuro definendo nuovi perimetri di relazione, conoscenza e consapevolezza tra persone e comunità.
Tra gli ospiti: la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, la psicologa, giornalista e scrittrice Ayelet Gundar-Goshen, la filosofa e sociologa Agnes Heller, l’ingegnere fondatore di Engineers without borders Mark Talesnick, la scrittrice e giornalista Helena Janeczek, il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Edoardo Camurri, la regista Cristina Comencini, la scrittrice Deborah Levy-Bertherat, l’attore e musicista Enrico Fink, la giornalista del TG2 Francesca Nocerino.
Con’è consuetudine Il Festival apre sabato 9 settembre con la Notte della Cabbalà, un vero e proprio evento nell’evento che vede l’intero Quartiere Ebraico del Portico d’Ottavia animarsi con una maratona di eventi culturali, musica, teatro, degustazioni, incontri letterari, che intende celebrare ancora una volta il sodalizio tra la Capitale e la Roma ebraica e che offre alla città la straordinaria opportunità dell’ingresso gratuito al Museo Ebraico e di poter fruire di visite guidate gratuite alla Grande Sinagoga e all’interno dell’Antico Ghetto; la perfomance artistica della serata è affidata a Enrico Fink, poliedrico musicista che metterà in scena, insieme a Giancarlo Schiaffini, grande trombonista del jazz italiano, la session IN PRINCIPIO – Il canto della creazione del mondo, uno spettacolo tra cosmologia, scienza e creazione con musica e voce narrante che partendo dai midrashim (racconti) sulla Genesi racconta la creazione del mondo da vari punti di vista.
Sempre sabato 9 settembre, l’inaugurazione della mostra Israele. Ritorno alla Terra, il tributo che il Festival dedica alle famiglie ebraiche che, provenienti da tutto il mondo, con il supporto della Jewish Agency, hanno fatto ritorno a casa, a partire dal 1948, dando vita allo Stato d’Israele. L’esposizione, in collaborazione con il Centro di documentazione Ebraica contemporanea e con il supporto di EL Al, presenta circa quaranta immagini di grande forza evocativa sui grandi temi dell’immigrazione ebraica, del legame con la terra e della nuova vita nel neonato Paese.
Ulteriore elemento di particolare rilevanza per la forte connessione con il mondo culturale ebraico internazionale è il gemellaggio del Festival con la Giornata Europea della Cultura Ebraica incentrata sul tema Diaspora. Identità e Dialogo, alla quale è dedicata la sessione pomeridiana e serale di domenica 10 settembre.
Simonetta Agnello Hornby, Pierpaolo Pinhas Punturello e Francesca Nocerino lunedì 11 settembre racconteranno le vicende degli Ebrei nel Meridione d’Italia, come terra di esilio, di partenze e di abbandoni, ma soprattutto come terra d’identità.
Evento centrale di martedì 12 settembre,l’intervista di Benedetta Tobagi alla filosofa e sociologa Agnes Heller sul futuro della nostra società rispetto alla tematiche dell’etica, della sessualità e della famiglia. A seguire Edoardo Camurri intervisterà Helena Janeczek sul suo nuovo romanzo La ragazza con la Leica, dedicato a Gerda Pohorylle, donna formidabile e fotografa, grande amore del fotografo Robert Capa, la prima morta “sul campo” durante la guerra civile spagnola nel 1937.
L’evento di chiusura del Festival mercoledì 13 settembre, realizzato in collaborazione con SIAE, sarà l’omaggio al grande artista e musicista Herbert Pagani, che prevede due momenti di esibizione. S’inizierà con un reading, scandito da momenti musicali, interpretato e a cura di Ketty Di Porto, in cui il pubblico sarà guidato attraverso la vita, le opere e la poetica dell’artista scomparso prematuramente a soli 44 anni. Dopo la performance sarà assegnata una targa come riconoscimento ad un giovane artista che si sia distinto nel suo percorso, e che abbia ideato un’opera ispirata ai temi, alla storia o alla produzione artistica di Herbert Pagani.
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Programma
Sabato 9 settembre – Notte della Cabbalà
Palazzo della Cultura:
20.45// Israele. Ritorno alla Terra. Inaugurazione della Mostra
La mostra fotografica raccoglie circa quaranta scatti dell’agenzia ebraica nei primi anni dalla nascita dello Stato d’Israele, dal 1948. L’esposizione si concentra su tre temi: immigrazione, legame con la terra, la nuova vita nel neonato Paese. Immigrazione: le diverse anime dell’immigrazione nel Paese, composta da ebrei arrivati da tutto il mondo e dai reduci della Shoah, arrivavano con le navi portando i segni della tragedia e con la speranza e il sogno di ricominciare a vivere nella “terra promessa”; ritratti di uomini, donne, anziani e bambini che sbarcano nei porti portando con sé a volte solo i vestiti che indossano e che andranno a costruire il nascente Stato. Legame con la terra: rendere il deserto fertile, trovare fonti d’acqua, erano gli obiettivi dei “Halutzim” (in ebraico “pionieri) che appena sbarcati in Israele si rimboccarono le maniche per lavorare la terra; le immagini mostrano il legame del popolo ebraico con la terra promessa, annunciata nelle scritture come “Terra di latte e miele”, i nuovi immigrati andavano a fondare e a costituire le comunità agricole di stampo socialista che poi sarebbero diventate i “Kibbutz”. Una nuova vita: un racconto per immagini della nuova vita degli immigrati in Israele: famiglie immortalate nella quotidianità, uomini e donne a lavoro, bambini e giovani che seguono i progetti educativi e che imparano quella che sarà la loro lingua, l’ebraico.
21.00// Riflessioni sulla Buona Terra
con Mirella Serri e il Rav Riccardo Di Segni
Temi centrali di queste riflessioni sul tema Terra: il legame dell’uomo con la terra e il legame dell’ebreo con
la terra d’Israele e con le altre terre; esilio, sradicamento, proprietà stabile o temporanea; la terra promessa.
22.30//Tra terra e memoria. I viaggi di Daniel Ascher
con Cristina Comenicini e Deborah Levy-Bertherat
Cristina Comencini intervista Déborah Lévy-Bertherat. La scrittrice vive a Parigi dove insegna Letteratura comparata presso l’École normale supérieure. Ha tradotto in francese Un eroe del nostro tempo di Michail Lermontov e i Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol’. I viaggi di Daniel Ascher è il suo primo romanzo, un libro delicato, emozionante e dal ritmo sinuoso, dove in poche pagine
prendono forma personaggi vivissimi.
Una ragazza che dalla provincia va a studiare a Parigi. Uno zio brillante e dal passato misterioso. Un libro avvolgente, che dalla prima pagina ti prende per mano e ti accompagna nella sua toccante storia.
00.00//IN PRINCIPIO. Il canto della creazione del mondo
Performance musicale di Enrico Fink e Giancarlo Schiaffini
Uno spettacolo tra cosmologia, scienza e creazione con musica e voce narrante che partendo dai midrashim (racconti) sulla Genesi racconta la creazione del mondo da vari punti di vista. Fink suona il flauto e racconta. Giancarlo Schiaffini, uno dei grandi del jazz italiano, suona il trombone. Marcella Carboni suona l’arpa.
Giardini del Tempio:
22.00// Il ruggito che sveglia l’anima
con Nadia Terranova e Ayelet Gundar-Goshen
Ayelet Gundar-Goshen è il nuovo talento della letteratura israeliana. Tradotto in 15 paesi il suo romanzo “Svegliare i leoni” affronta il tema “migranti” da un’angolatura inedita e intelligente, senza falsi buonismi ma evidenziando tutte le complessità morali che questo tema impone. Ne discuterà con la scrittrice e giornalista Nadia Terranova.
23.00//La terra sotto le lettere del cielo
con Yarona Pinhas
Yarona Pinhas è l’unica donna ad occuparsi di Cabbalà in Italia. In un intervento a metà tra il monologo teatrale e lectio magistrale racconterà la forza creatrice dell’alfabeto ebraico e i significati profondi che si nascondono in ogni lettera; in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Le lettere del cielo”.
Il Museo Ebraico di Roma e la Grande Sinagoga saranno straordinariamente aperti con visite guidate ad ingresso libero dalle ore 21.30 alle 1,15
Domenica 10 settembre
Palazzo della Cultura
11.45//Welcome Kosher Wines
in collaborazione con Arsial
Una degustazione di benvenuto a base di vini e prodotti kosker del Lazio, realizzata in un apposito spazio dedicato ARSIAL allestito all’interno del Palazzo della Cultura proprio per quest’occasione.
12.00//Contaminazione: l’influenza marrana nella cucina del Lazio
con Giulia Gallichi Punturello e Serena Di Nepi
A seguito della cacciata degli ebrei dalla Spagna e dalla Sicilia, a partire dal 1492, e poi nel 1541, della loro definitiva espulsione dal Regno di Napoli, molti ebrei siciliani approdano a Roma portando non soltanto tradizioni e riti antichi ma anche un’abitudine culinaria fatta di ricette profondamente ebraiche ma che all’apparenza sembrano non esserlo. Si trovano quindi a ripetere gesti antichi utilizzando le materie prime del Lazio che li ha accolti, senza dimenticare le proprie tradizioni culinarie. Famose ricette come il cacio all’argentiera e le alici alla beccafico testimoniano questa influenza della cucina cripto giudaica siciliana nella cucina giudaico romanesca, e mostrano come dall’incontro tra le due tavole siano scaturiti usi e ricette nuovi ed antichi al tempo stesso. Le fonti storiche conservano tracce delle ricette e degli usi culinari degli ebrei romani: dalla letteratura, ai documenti notarili fino alle leggi suntuarie con cui, negli anni del ghetto, le autorità ebraiche cercavano di regolamentare i menù per i festeggiamenti per nascite e matrimoni, molte sono le notizie giunte fino a noi e che verranno ripercorse dalla chef Giulia Gallichi Punturello e dalla storica Serena Di Nepi.
17.00//22.00 Sessione della Giornata Europea della Cultura Ebraica: Diaspora. Identità e Dialogo
in collaborazione con il Centro di Cultura Ebraica
Lunedì 11 settembre
Palazzo della Cultura
19.30// Le identità disperse. Gli Ebrei nel meridione d’Italia.
Simonetta Agnello Hornby, Pierpaolo Pinhas Punturello, Francesca Nocerino
La scrittrice Simonetta Agnello Horby e il Rav Pierpaolo Pinhas Punturello parleranno con la giornalista Francesca Nocerino del Meridione d’Italia: non come terra di turismo che guarda a Sud e al mare ma come terra d’identità. Terra di pane scarso, scriveva Leonardo Sciascia della Sicilia. Terra di esilio, di partenze e di abbandoni. Terra la cui storia mostra dolori e gioie arcaiche, bestemmie e preghiere, eroismi e fame, roghi e salvezze. Terra del Sud in cui Ebrei, Arabi, Saraceni, Albanesi, Greci, Latini e Bizantini sono chiusi in un’unica radice.
21.00// La Terra come risorsa finita
con Riccardo Luna e Mark Talesnick
Riccardo Luna, giornalista italiano che da diversi anni si occupa esclusivamente di digitale e di innovazione intervista Mark Talesnick, professore alla Facoltà di Ingegneria civile e ambientale del Technion – Istituto israeliano di Tecnologia e fondatore, nel 2008, dell’EwB (Engineers without Borders), organizzazione internazionale di volontariato riconosciuta dall’Unesco. Il progetto per il sistema di acqua potabile sostenibile è uno dei fiori all’occhiello dell’Associazione. Tra i progetti legati all’acqua, la costruzione di un sistema per l’acqua potabile in una comunità nel nord dell’Etiopia, Meskele Cristos, che rende potabile l’acqua piovana raccolta dai tetti durante la stagione delle piogge e che, una volta trattata e pulita, raggiunge la scuola locale, dando a 600 studenti la possibilità di accesso all’acqua potabile durante tutto l’anno.
Martedì 12 settembre
Palazzo della Cultura
19.30// Ultime notizie dal XXI secolo
con Benedetta Tobagi e Agnes Heller
Agnes Heller, nata a Budapest nel 1929 è una delle filosofe e sociologhe viventi più importanti. Testimone del ‘900 da sempre affronta le tematiche dell’etica, della sessualità e della famiglia. Famosa per la sua teoria dei “bisogni radicali” e per la “rivoluzione della vita quotidiana”, Heller sarà al Festival per dialogare sul futuro della nostra società negli ambiti da lei studiati.
21.00//La ragazza con la Leica: la fotografia come narrazione
con Edoardo Camurri e Helena Janeczek
Helena Janeczek è una scrittrice e giornalista tedesca naturalizzata italiana. Figlia di sopravvissuti, da sempre indaga i temi della memoria, della diversità e dell’accoglienza dello straniero. Ha scritto in italiano quattro romanzi tra cui Lezioni di tenebra e Le rondini di Montecassino. Il suo nuovo romanzo La ragazza con la Leica è dedicato a Gerda Pohorylle, donna formidabile e fotografa, la prima morta “sul campo” durante la guerra civile spagnola nel 1937, grande amore del fotografo Robert Capa accanto al quale assiste allo scatto della celebre foto del miliziano morente. A partire da queste vicende il Festival dedica un evento alla fotografia, alla capacità dell’arte di immortalare il presente e andarne oltre, alla passione di figure come Capa e Pohorylle pionieri della fotografia e visionari.
Mercoledì 13 settembre
Palazzo della Cultura
19. 30// Geopolitica virtuale: dal confine ai social media
con Franco Frattini, Luca Lanzalone, Giampiero Massolo, Mario Sechi, Marco Panella
Il confine segna il perimetro fisico, identitario, culturale ed economico intorno al quale le varie forme di aggregazione statali si sono storicamente manifestate: imperi, monarchie, stati nazionali. La spinta tecnologica, che per natura non procede in forma lineare ma esponenziale, negli ultimi 15 anni ha introdotto ed affermato sulla scena mondiale nuovi big player non statuali ma in grado di competere, per capacità economica e di influenza, con gli Stati: attori tecnologici come Google, Amazon, Facebook, Alibaba, Tesla, Apple hanno bilanci paragonabili a quelli di una media potenza, contribuiscono alla formazione di opinioni che, a loro volta, determinano comportamenti individuali e riti collettivi , e tutto questo avviene al di là e al di fuori dei paradigmi fisici di confine e di lingua. La scena geopolitica mondiale, quindi, deve considerare lo spostamento del concetto di confine, intorno al quale storicamente si sono sempre dipanate le vicende delle relazioni tra Stati, dall’ambito fisico della Terra a quello virtuale dell’ambiente tecnologico.
21.30//Un cuore per capire. Tributo a Herbert Pagani.
L’omaggio al grande artista e musicista Herbert Pagani con la regia di Ketty Di Porto e la collaborazione di Paola Traverso, propone un percorso attraverso i brani e le parole dell’autore, cantate da Simon Nahum, Emanuela Fontana, Vincenzo De Michele, accompagnate dalle note di Luca Sgamas e interpretate da Ketty Di Porto. Nato a Tripoli nel 1944, Pagani visse tra la Francia e l’Italia, diventando noto in entrambi i luoghi come cantautore. Fu in realtà un artista poliedrico che sperimentò stili e forme diverse passando dalla prosa alla poesia scritta e cantata, dall’animazione radiofonica alla scenografia teatrale, alle tecniche video e alle creazioni pubblicitarie, dalla pittura alla scultura senza mai esimersi dallo schierarsi politicamente. Traduttore e interprete di chansons francesi, soprattutto di Brel, oltre che di Marcel Mououdij e Barbara. In Francia ebbe un notevole successo con l’opera multimediale Megalopolis, presentata a Parigi nel ‘ 75, poi ospitata al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Noto anche in radio per il suo lavoro innovativo, inventò e propose su Radio Montecarlo una figura di disc-jockey e intrattenitore sagace in grado di rivaleggiare con il successo della coppia Arbore-Boncompagni. Amico di Tenco collaborò con diversi autori tra cui Dalida, Francoise Hardy, Salvatore Adamo, nonché Marco Ferrandini con cui scrisse il testo della canzone “Teorema” e di molti altri brani. Dopo la performance sarà assegnata una targa come riconoscimento ad un giovane artista che si sia distinto nel suo percorso, e che abbia ideato un’opera ispirata ai temi, alla storia o alla produzione artistica di Herbert Pagani.