Sabato 2 (ore 20) e domenica 3 dicembre (ore 17) prende avvio al Teatro Comunale di Bolzano la terza edizione di OPER.A 20.21, la stagione di opera contemporanea organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. Il primo titolo in cartellone, Die Antilope del compositore austriaco Johannes Maria Staud, artist in residence di OPER.A 20.21 2017/18, introduce bene il tema che il Direttore Artistico Matthias Lošek ha inteso dare alla nuova stagione: Escape From Reality, Fuga dalla realtà, «un motto a doppio senso che mette in evidenza due funzioni centrali dell’arte: da una parte essa ci permette di sottrarci alla realtà, dall’altra rappresenta un’occasione per riflettere sul nostro essere».
Già andata in scena con grande successo in prima rappresentazione a Lucerna nel settembre 2014 e poi all’Opera di Colonia, composta su testo dello scrittore tedesco Durs Grünbein, Die Antilope racconta le avventure un po’ surreali di un giovane che tenta la fuga dalla sua realtà per trovarsi proiettato in una dimensione straniante, dalla quale farà infine ritorno. A Bolzano, Die Antilope andrà in scena in prima italiana nell’allestimento originale di Lucerne Festival, Theater Luzern e opera Köln, coprodotto da Neue Oper Wien e Fondazione Haydn. Regia di Dominique Mentha. Direzione Musicale Walter Kobéra; Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Scene di Ingrid Erb e Werner Hutterli. Costumi Ingrid Erb. Light Design Norbert Chmel. Sound Design & Live Electronics Christina Bauer. Interpreti: Wolfgang Resch (Victor), Elisabeth Breuer (Collega1, Donna1, Scultura), Maida Karišik (Collega2, Donna2, Vecchia signora), Bibiana Nwobilo (Segretaria, Giovane donna, Passante), Gernot Heinrich (Collega1, Giovane signore, Dottore1), Ardalan Jabbari (Capo, Capocameriere, Dottore2, Vigile), Christian Kotsis (Collega2, Passante, Dottore3), Catrina Poor (Madre). Coro Wiener Kammerchor, diretto da Michael Grohotolsky.
Artist in residence di OPER.A 20.21 2017/18, Johannes Maria Staud sarà al centro anche di un convegno che affronterà anche temi più generali legati all’arte e alla cultura del nostro tempo, nonché alle sinergie culturali ed economiche e ai benefici che ne possono derivare per il territorio Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino. Al convegno, coordinato da Andrea Estero, Direttore del mensile Classic Voice, interverranno studiosi, compositori e operatori di livello nazionale e internazionale.
Le due rappresentazioni di Die Antilope saranno precedute dalle consuete introduzioni: il 2 dicembre alle ore 19 e il 3 alle ore 16. Nell’occasione degli spettacoli sarà attivo un servizio navetta andata e ritorno da Trento, con partenza dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara, alle ore 18 il 2 dicembre e alle ore 15 il 3.
——–
Die Antilope
Composta su testo dello scrittore tedesco Durs Grünbein, con il quale Johannes Maria Staud, aveva già collaborato in occasione della sua opera precedente Berenice, Die Antilope racconta le avventure un po’ surreali di un giovane che tenta la fuga dalla sua realtà per trovarsi proiettato in una dimensione irreale. Victor, un tipo già di per sé anticonformista, partecipa a una festa ma presto viene assalito da un senso di claustrofobia e, dopo un discorso sconnesso, si getta dalla finestra. Non muore, ma inizia un viaggio nella notte, dove si imbatte nelle situazioni più strane, talvolta pericolose, talvolta invece divertenti e grottesche, “sempre in bilico tra reale e irreale“, come dice lo stesso compositore austriaco. A un certo punto, Victor viene tenuto in osservazione da dei medici strampalati che, colpiti dalla lingua incomprensibile con la quale si esprime (“antilopico”), emettono la diagnosi di “depressione africana”. Alla fine del suo viaggio, Victor ritorna alla festa, che nel frattempo si era interrotta, e tutto ricomincia da capo.
Le musiche di Staud aderiscono alla singolarità della vicenda narrata, utilizzando un ampio spettro di soluzioni espressive, anche mediante l’uso di live electronics. Il risultato, nel complesso, è un’opera ricca e spiritosa.
Die Antilope è stata scritta su commissione del Lucerne Festival, del Teatro di Lucerna e dell’Opera di Colonia. La prima esecuzione ha avuto luogo il 3 settembre 2014 a Lucerna.
——–
Johannes Maria Staud _ compositore
Per le sue creazioni, il compositore Johannes Maria Staud, nato nel 1974 a Innsbruck, trae ispirazione dalle altre arti – letteratura, cinema e arti figurative – trovando anche nelle riflessioni su questioni filosofiche, nelle relazioni sociali o negli eventi politici spunti importanti per la sua attività compositiva. Tra i lavori di Staud vi sono composizioni per orchestra – tra gli altri per i Berliner e Wiener Philharmoniker, la Cleveland Orchestra e l’Orchestra Sinfonica della Bayerischer Rundfunk – e brani per ensemble, tra cui Trio Catch, Klangforum Wien, Ensemble Modern ed Ensemble Intercontemporain. Nella stagione 2016/17 Johannes Maria Staud si è dedicato a composizioni di ampio respiro. Nel giugno 2017 lo Stuttgarter Ballett ha prodotto il balletto Kafka, con le coreografiaedi Marco Goecke. Nel settembre 2017, la Royal Danish Orchestra guidata da Alexander Vedernikov ha quindi tenuto a battesimo una nuova composizione per orchestra. Il prossimo impegno operistico di Johannes Maria Staud sarà alla Staatsoper di Vienna a fine 2018.
——–
Walter Kobéra _ direzione musicale
È direttore musicale dal 1991 della Neue Oper Wien, di cui dal 1993 è anche direttore artistico. Dal 1978 al 2002 è stato membro della Tonkünstler Orchestra e nel 1986 ha fondato l’Amadeus Ensemble-Wien, il cui repertorio spazia dal barocco al contemporaneo. Nel 2006, con la prima mondiale di Radek di Richard Dünser, Neue Oper Wien ha avviato una collaborazione con i Bregenzer Festpiele. Kobéra ha anche diretto numerose orchestre, fra cui la Bruckner Orchestra Linz, la Bratislava RSO e la Baltic Philharmonic. Particolari consensi di pubblico e critica gli sono stati tributati per la direzione musicale di Lulu di Alban Berg, Billy Budd di Britten, La piccola fiammiferaia di Lachenmann e per Paradise Reloaded (Lilith), opera a lui dedicata da Peter Eötvös. A Bolzano, ha diretto nel 2014 le musiche di Biedermann und die Brandstifter di Šimon Voseček, mentre a Trento, per OPER.A 20.21, ha diretto nel 2016 l’opera Nos di Dimitrij Sostakiovic.
——–
Dominique Mentha _ regia
Nato a Berna, ha studiato canto lirico con Ernst Haeflinger e successivamente regia con August Everding presso il Conservatorio di Monaco. La sua vivace attività di cantante lirico e i suoi concerti lo hanno reso famoso non solo in Svizzera, ma anche in Germania, Austria e Francia. Nel 1987 Dominique Mentha è stato regista presso lo Stadttheater di Würzburg e ha poi ricoperto lo stesso ruolo presso il Städtischen Bühnen di Münster. Nel 1992 è stato direttore presso il Tiroler Landestheater di Innsbruck. Dal 1999 al 2003 ha lavorato come direttore artistico alla Volksoper Wien. Fino ad oggi ha messo in scena più di 70 opere in Germania, Austria, Svizzera e negli Stati Uniti. Dal 2004 al 2016 è stato direttore presso il Teatro di Lucerna. Tra i suoi lavori troviamo Der Rosenkavalier per il teatro Badischen Staatstheater Karlsruhe, Il ritorno d’Ulisse in patria (Monteverdi), Kiss Me, Kate e Die Antilope presso il teatro di Lucerna. Oggi lavora presso l’opera di Colonia dove ha allestito la prima tedesca di Die Antilope.
——-
Info 0471 053800
www.haydn.it